SOLUZIONE 1
La prima immagine che è la scarpa realizzata da adidas (adidas oki-ni)
Ispirata ad uno dei motivi creati dal gruppo Memphis fondato dallo stesso Sottsass nel 1981. Si isprira con precisone al pattern che prende il nome di "Bacterio".
Bacterio
I batteri sono microrganismi, esseri viventi piccolissimi con dimensioni nell'ordine del millesimo di millimetro. Anche se non li possiamo vedere ad occhio nudo, i batteri sono ovunque, nel nostro corpo e in tutto l'ambiente che ci circonda; alcuni di essi vivono addirittura negli ambienti più inospitali, come i fondali oceaneci o i ghiacciai. Oltre ad essere onnipresenti, i batteri sono anche le forme viventi più diffuse sulla Terra, tanto che in un solo cucchiaio di terreno se ne possono trovare fino a 10.000 miliardi.
Spesso, i batteri sono associati al sudiciume o a determinate malattie, ma in realtà molti di essi sono particolarmente utili all'uomo; pensiamo, ad esempio, ai batteri che consentono la produzione dello yogurt, o a quelli che costituiscono la flora simbionte intestinale.
Batteri: caratteristiche generali
TIPO DI ORGANISMO: procariote, solitamente unicellulare.
DIMENSIONI: sono nell'ordine del micrometro, che è la milionesima parte del metro; in genere oscillano tra 0,2 e 10 µm;
FORMA: varia in relazione al tipo di batterio considerato:
-cocco: sferica
-bacillo: a bastoncello
-vibrioni: a virgola (presentano una curvatura)
-spirilli: a spirale (forma ad elica cilindrica a passo ampio)
-spirocheta: a cavatappi (sinusoidi a passo molto breve)
RIPRODUZIONE: generalmente asessuata, per divisione semplice (o scissione binaria); ogni batterio (cellula madre) si scinde in due unità, dando origine a due cellule figlie identiche all'originale. Durante questo processo si possono formare degli aggregati batterici, da cui originano colonie costituite da cellule diverse per numero e posizione:
SOLUZIONE 2
E' il numero inciso in alto a sinistra nell'edificio fotografato da Sottsass e che possiamo vedere nell'editoriale di domus dicembre 2004.
Soluzione 3
Sono pillole alimentari di diversi diametri confezionati in astucci bivalve delle quali Bruno Munari scrive nel suo libro "GOOD DESIGN" (milano 1963) come esempio di food design o ironicamente "prodotti industriali della natura", ammirata da lui come prima e più importante rappresentante di design anonimo. E' un progetto senza apparente paternità nel quale, secondo Munari, convivono natura e progetto e ai quali, insieme a molti altri, Munari dedica nel 1972 il premio "Compasso D'oro a ignoti". Sono apprezzati da Munari perchè posseggono le qualità fondamentali del good design mostrando una forma del tutto spontanea. A riguardo scrive che “… per il loro equilibrio tra materia, tecniche, funzione,forma, si pongono fuori dalle mode, dagli stili e durano nel tempo finché una nuova materia, o una nuova tecnica non propongono nuove soluzioni per la medesima funzione.” (In Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale, 1989) e che “in questi oggetti si legge un’osservazione attenta
delle leggi spontanee della natura … una forma di naturalezza industriale, dettata dalla chiarezza e dall’economia costruttiva” (in R. Giovanetti, N. Goettsche, a cura di, Oggetti discreti. Un viaggio nel mondo degli oggetti d’autore anonimo, 1997).
Soluzione 4
delle leggi spontanee della natura … una forma di naturalezza industriale, dettata dalla chiarezza e dall’economia costruttiva” (in R. Giovanetti, N. Goettsche, a cura di, Oggetti discreti. Un viaggio nel mondo degli oggetti d’autore anonimo, 1997).
Soluzione 4
Particolare di Plywood Elephant
Plywood Elephant è un simpatico pachiderma per bambini, progettato nel 1945 da Charles & Ray Eames ma mai messo in vendita da Vitra design. Il prezzo elevato, dovuto agli alti costi di produzione e alle limitate possibilità di distribuzione, bloccò la produzione prima di incomiciare. Ne furono realizzati soltanto due esemplari che furono esposti ad una mostra tenutasi presso il Museum of Modern Art New York ma solo uno sopravvisse, ancora in possesso della famiglia Eames. Oggi, in occasione del centenario della nascita di Charles Eames, il brand te desco ha lanciato un’edizione limitata.
La maggior parte dei suoi acquirenti naturalmente non considera Plywood Elephant un giocattolo, ma un esemplare da collezione, cosa che non sorprende, data la bellezza dell’oggetto in sé e l’edizione limitata. Peccato però che se ne sia persa l’accezione più vera: infatti originariamente Elephant era stato pensato per i più piccini (e il fatto che all’epoca quest’idea non poté essere realizzata fu unicamente dovuto agli alti costi di produzione e alle limitate possibilità di distribuzione).
Dimensioni |
Oggi anche Plastic Elephant viene prodotto in polipropilene di cinque diversi colori (rosso, rosa chiaro, lime scuro, bianco e grigio ghiacco): che lo si consideri un giocattolo o un oggetto per la cameretta dei bambini, Elephant farà certamente battere più forte il cuore di tanti bambini e dei loro genitori. Naturalmente Eames Plastic Elephant è corredato della certificazione di sicurezza GS e CE per giocattoli.
Soluzione 5
Tulo Mazzotti, con lo pseudonimo di Tullio d'Albisola, coniato da Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del Movimento Futurista, negli anni della sua partecipazione a questo movimento, realizzò ceramiche, sculture, aeropitture e le celebri "Litolatte", con testi suoi e dello stesso Marinetti. Le illustrazioni del libro "L'Anguria Lirica" sono state realizzate da Bruno Munari.
1932. Tullio d'Albisola. L'Anguria Lirica. Illustrazione di Bruno Munari.
Soluzione 5
Tulo Mazzotti, con lo pseudonimo di Tullio d'Albisola, coniato da Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del Movimento Futurista, negli anni della sua partecipazione a questo movimento, realizzò ceramiche, sculture, aeropitture e le celebri "Litolatte", con testi suoi e dello stesso Marinetti. Le illustrazioni del libro "L'Anguria Lirica" sono state realizzate da Bruno Munari.
1932. Tullio d'Albisola. L'Anguria Lirica. Illustrazione di Bruno Munari.